Possono essere funzionali quando sono ben gestiti.
Una conseguenza inevitabile delle interazioni umane sono i conflitti, i quali rivelano che le persone tengono molto a ciò che pensano e fanno.
A volte sono forti e insanabili, altre sono piccole discussioni che in breve tempo si abbandoneranno.
Certe volte i conflitti nascono casualmente, altre volte sono voluti, ragionati e preparati.
La parola CONFLITTO
[dal latino conflictus - us «urto, scontro», derivato di confligĕre «confliggere»].
Combattimento, guerra, scontro di eserciti: un conflitto armato;
il primo conflitto mondiale;
lungo, sanguinoso, immane conflitto;
venire a conflitto.
2. Urto, contrasto, opposizione;
conflitto di sentimenti, di passioni;
la tua opinione è in conflitto con la mia;
conflitto fra due partiti; conflitti sindacali, salariali;
il conflitto tra le generazioni, tra genitori e figli.
In particolare:
a. In sociologia, conflitto d’interessi, la relazione antagonistica fra soggetti individuali o collettivi in competizione fra loro per il possesso, l’uso o il godimento di beni scarsamente disponibili;
conflitto di classe, quello che si sviluppa riguardo all’appropriazione e al controllo dei mezzi di produzione sociale.
b. In psicologia, conflitto psichico, stato di tensione e di squilibrio in cui l’individuo viene a trovarsi quando è sottoposto alla pressione di tendenze, bisogni e motivazioni fra loro contrastanti.
Nelle aziende in particolare, il conflitto fa parte della quotidianità.
Le discussioni portano via tempo all’azione vera e propria, è importantissimo saper affrontare i conflitti per riuscire a sfuggire da pericolose ripercussioni, come l’inquinamento del clima lavorativo.
E’ quindi necessaria una gestione costruttiva del conflitto: entrare nella logica del “Perché è successo” e non “Chi è stato”; sviluppare trattative di negoziazione e non di baratto; ragionare sui fatti e parlare con i dati, senza farsi guidare da opinioni e sentimenti personali.
Tenere sempre presenti le differenze fra le varie proposte, creare punti di contatto tra esse, senza mettere le ipotesi in concorrenza tra loro, ma in relazione agli obiettivi e al compito.
Le persone reagiscono emotivamente agli avvenimenti che accadono nell’organizzazione e le reazioni influenzano i risultati lavorativi e la loro soddisfazione.
In ambito organizzativo il comportamento degli individui si basa sulla percezione della realtà e non sulla realtà in sé.
Una grande intelligenza emotiva è indispensabile innanzitutto per percepire le proprie emozioni e quelle degli altri, è fondamentale di conseguenza capirle ed infine guidarle in modo da poterle adattare ad ogni situazione.
Le persone inoltre sono indirizzate da valori che incidono profondamente sul proprio comportamento, poiché costituiscono convinzioni alle quali si dà notevole peso, nelle quali si crede profondamente, perché giudicate corrette.
Gli approcci e le intenzioni verso il conflitto:
Competizione = è l’intenzione di raggiungere un obiettivo sacrificando quello degli altri.
Collaborazione = è il tentativo di trovare una situazione in cui entrambe le parti vincono ossia gli obiettivi di entrambe le parti vengono completamente raggiunti.
Compromesso = è un parziale accordo con il quale si arriva a soddisfare in maniera non completa gli interessi delle parti.
Elusione = è il disinteressarsi dell’altro, questo approccio si ha quando la potenziale distruzione supera i benefici di risoluzione.
Accomodamento = è la volontà di sacrificare il proprio obiettivo per quello di un altro. Tale tecnica prevede la fine del conflitto grazie alla propria “resa incondizionata”. È usata ad esempio quando un individuo è in errore oppure per minimizzare una perdita.
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