Il potere dell'affermazione positiva
- Accademia del Benessere
- 12 minuti fa
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Da anni i libri di auto-aiuto spingono verso il pensiero positivo e l’accettazione di sé.
Dirsi ogni mattina davanti allo specchio quanto siamo bravi non è sufficiente.
Anche i social sono pieni di frasi auto motivazionali: “Sii felice e basta”, “Pensa positivo”, ecc.
Frasi che possono ispirare, certo, ma che rischiano di semplificare troppo.
La felicità non nasce da uno slogan: richiede consapevolezza, tempo e impegno.
Pensare positivo è utile, ma solo se accompagnato da un lavoro concreto su di sé, sulle emozioni e sulle difficoltà reali. Solo così diventa crescita autentica.
Queste tecniche di autoconvincimento sono dette: AFFERMAZIONE POSITIVA o AUTOAFFERMAZIONE e servono ad alimentare l’autostima; possono aiutarci a rinforzare l’autocontrollo e contribuire a migliorare il nostro comportamento.
Questo è ciò che rileva lo studio di Cohen e Sherman (Università di Stanford e Università della California) hanno dimostrato che chi riceve una conferma delle proprie caratteristiche positive è più predisposto ad affrontare un cambiamento comportamentale, come affrontare una dieta o smettere di fumare.
Diversi studi lo dimostrano: attraverso numerosi esperimenti, anche su pazienti con gravi malattie, è emerso quanto il modo in cui affrontiamo le difficoltà possa influire sul nostro benessere.
La teoria dell’AUTOAFFERMAZIONE è stata elaborata dallo psicologo Claude Steel nel 1988.
Secondo questa teoria, ognuno di noi è costantemente impegnato a mantenere l’integrità di sé e percepirsi come valido e completo.
La maggior parte delle persone desidera agire in armonia con i propri valori e convinzioni e crede di poter gestire la propria vita in modo coerente con queste idee.
Chi vede minacciata la propria immagine di sé non solo subisce uno stress, ma spesso finisce per avere reazioni difensive.
A volte si osserva qualcosa di simile anche tra persone reduci da Mobbing,
riconoscere il proprio valore, nonostante l’isolamento e le umiliazioni subite, aiuta a reagire, a non identificarsi con le critiche e a ricostruire la propria immagine.
È importante, spiega lo studioso Demiran, sapere che non esiste una frase magica per sentirsi meglio: ”Sono meraviglioso”, non deve trasmettere l’idea di una perfezione assoluta, basta che stimoli un senso di adeguatezza in un campo di particolare interesse per noi, non in assoluto.
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