SABOTAGGIO O DESTINO?
- Accademia del Benessere
- 8 nov
- Tempo di lettura: 2 min

I sabotatori interni
Quante volte pensiamo che “non era destino”, che “non era il momento giusto” o che “la fortuna non aiuta mai”? È una frase che consola, che ci alleggerisce per un attimo. Ma a volte quel “destino avverso” ha un altro nome: i nostri sabotatori interni.
Non parliamo di cattiva sorte, ma di quelle voci silenziose che vivono dentro di noi e che, spesso senza rendercene conto, condizionano scelte, reazioni e risultati.
Sono pensieri abituali, convinzioni radicate, timori mascherati da prudenza. Sono meccanismi automatici di difesa che sembrano proteggerci, ma finiscono per trattenerci. Il vero guaio è che ci sembrano reali!
Chi sono questi sabotatori?
Il perfezionista “Non è ancora abbastanza, meglio aspettare.” E intanto, il tempo passa e l’opportunità pure.
Il giudice interiore “Non sei capace. Fallirai. Non vali abbastanza.” Una voce severa, che non conosce indulgenza.
Il catastrofista “E se poi va male? Meglio non rischiare.” Il futuro non è ancora accaduto, ma lui lo ha già dichiarato disastroso.
L’adattatore cronico “Meglio non disturbare. Adatto me stesso agli altri.” E piano piano ci si dimentica chi siamo davvero.
L’evitatore “Mi proteggo dal dolore non provandoci.” Ma così, ci si nega anche la gioia del successo.
Questi sabotatori non sono nemici malvagi.
Nascono per proteggerci: dalla paura del giudizio, dalla frustrazione, dall’insuccesso. Solo che, alla lunga, diventano le nostre gabbie invisibili.
Perché li scambiamo per destino?
Perché è più facile avere un nemico fuori che dentro. Se è sfortuna, se è il mondo, se è “non era scritto”, allora siamo sollevati dal compito di cambiare e migliorare. La responsabilità pesa. La consapevolezza ancora di più.
Eppure, il passo più coraggioso che possiamo fare è riconoscere quando ciò che chiamiamo destino è, in realtà, paura travestita da realtà.
Come trasformare i sabotatori interni?
Riconoscili – dare loro un nome toglie loro potere.
Ascoltali senza credergli – non sono la tua verità, ma un riflesso del passato.
Chiediti cosa vuoi davvero – non cosa temi.
Agisci comunque – un passo, anche minuscolo, rompe il ciclo.
Evita di giudicare, registra e basta
Sostituisci la critica con la gentilezza – il cambiamento cresce dove c’è cura, non giudizio.
Fai un primo passo
Dai un nome al tuo sabotatore |
Sabotatore | Esempio di frase | Nome creativo |
Perfezionista | “Devo fare tutto alla perfezione” | Il Cesellatore |
Critico interiore | “Non vali abbastanza” | Il Giudice |
Catastrofista | “Andrà tutto male” | Cassandra |
Evitatore | “Meglio non rischiare” | Il Fantasma |
Compiacente | “Meglio non disturbare” | Il Camaleonte |
Trova almeno 2 sabotatori e assegna loro un nome personalizzato, meglio se ironico: aiuta a ridimensionarli!
Domande finali di riflessione
Quale sabotatore ha più potere su di te oggi?
In quali situazioni compare?
Quale persona diventi quando lo ascolti?
Chi potresti diventare se quella voce non fosse presente?
La sfida migliore? Diventare il proprio alleato
Il destino a volte esiste, sì. Invece molto più spesso, ciò che chiamiamo destino è la parte di noi che non ha ancora avuto il coraggio di osare.
Evita di combattere i sabotatori Li riconosci, li ringrazi, e scegli tu la strada.
La libertà non è assenza di voci interne, è decidere quale ascoltare.




