puntata numero 6
Stare bene con sé stessi, oggi è una conquista, non uno stato dell’anima.
Viviamo in tempi frenetici, competitivi, sfidanti.
Facciamo fatica a sottrarci agli impegni che il lavoro o la famiglia o le relazioni in generale ci richiedono e si aspettano da noi.
Nel viaggio emozionale che potremmo aver fatto in vacanza, attraversando il SOLLIEVO, la CALMA, la SPENSIERATEZZA, la GIOIA, la NOIA, potremmo essere giunti allo STARE BENE CON NOI STESSI, come conseguenza di un percorso che prima ci ha svuotati dai pensieri, poi ci ha fatto provare una sorta di felicità, per arrivare quasi ad annoiarci delle vacanze stesse.
Provare quel sottile desiderio di rientrare nelle nostre routine, che tutto sommato rappresentano delle vere e proprie zone di comfort.
Un tempo non esistevano frasi motivazionali da recitare guardandoci allo specchio, o discorsi di incoraggiamento con cui spronarci per dare il meglio di noi stessi, manuali su come rinforzare la fiducia in noi stessi.
Negli anni novanta dell’Ottocento, quando il termine SELF ESTEEM, AUTOSTIMA, comparve nei testi di psicologia, stare bene con sè stessi era una questione che aveva a che fare con l’accettazione della propria inadeguatezza.
Il filosofo e psicologo William James viene considerato il primo ad aver parlato di autostima e aver cercato di capire come sfruttarla.
James credeva che abbandonando le fantasie di grandi successi e concentrando l’energia su attività e traguardi che sappiamo essere alla nostra portata (es: imparare a cucinare una torta, organizzare una festa di compleanno, restaurare un vecchio mobile),
avremmo avvertito quella leggerezza nel cuore che nasce quando accettiamo l’evidenza di ciò che già siamo.
Quanto sarà bello il giorno in cui smetteremo di cercare di essere giovani e slanciati!!!
James riassunse le sue intuizioni in un’elegante equazione:
AUTOSTIMA = SUCCESSO/PRETESE
Le convinzioni sui nostri risultati futuri: pretese, dovrebbero essere più o meno equivalenti a quanto ragionevolmente siamo davvero in grado di fare: successo.
Se le aspettative che abbiamo su noi stessi superano le nostre capacità/possibilità, ci condanniamo da soli a provare emozioni di inadeguatezza e insoddisfazione.
Le teorie di James vennero più o meno dimenticate nella prima metà del ‘900,
mentre dopo la metà degli anni sessanta, venne ripresa in esame da nuove generazioni di ricercatori.
Secondo loro il legame tra AUTOSTIMA, quindi STARE BENE CON SÉ STESSI e il comportarsi in modo socialmente utile, induceva le persone ad una maggiore responsabilizzazione, con un beneficio ad effetto positivo sugli altri.
I periodi di pausa dalla routine, di vacanza, di uscire dalle solite cose, ci aiutano a riposizionare gli obiettivi, rendendoli ragionevoli e raggiungibili, a farci stare BENE CON NOI STESSI, ad accettare quello che siamo, con la voglia di continuare a migliorarci.
Inoltre a ricollocare le nostre vere priorità, quello che conta sul serio per noi.
Il DOPO le vacanze a volte per molte persone è un momento critico, di riadattamento, ma di una cosa dobbiamo assolutamente tenere conto:
lo stato di benessere è sempre variabile, altalenante, secondo le situazioni che ci troviamo a vivere, e secondo lo stato d’animo in cui ci troviamo in quel momento.
Perciò considerare autostima e benessere personale come uno stato mutevole, ci toglierà quel peso dalle spalle rappresentato dall’ennesimo obiettivo irraggiungibile.
“Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo”. Winston Churchill
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