Quando le situazioni sfavorevoli di lavoro superano la capacità delle persone di gestirle (o controllarle), appariranno pressioni legate al lavoro.
Dallo studio "Labor Perspective 2020-Volume One" condotto da ADP, azienda multinazionale leader nel campo della gestione delle risorse umane, ha intervistato circa 32.500 lavoratori in tutto il mondo e ha rilevato che i casi marginali rappresentano "solo" un quarto della popolazione attiva: quasi la metà dei dipendenti (43%) vive situazioni di stress almeno una volta alla settimana, di solito anche per due o tre giorni. Solo il 18% delle persone si ammala più volte al mese e il fortunato 12% afferma di non sentirsi mai stressato.
Da un punto di vista neurobiologico, la caratteristica della risposta allo stress è che l'asse ipofisi-corteccia surrenale e l'area marginale sono in uno stato attivato, che consente all'organismo di adattarsi meglio metabolicamente a specifiche esigenze ambientali. Questa è una risposta adattativa e necessaria della vita per migliorare alcune condizioni, ma il suo tempo è limitato.
Oltre al ruolo svolto dall'azienda e dai collaboratori nello stabilire i benefit aziendali, in questo processo c'è un terzo aspetto importante: il Coaching. Quest'ultimo è un anello importante per la felicità delle persone che lavorano, deve mostrare loro comprensione, interesse e riconoscimento, e deve essere in grado di riconoscere eventuali segni di stanchezza e mancanza di motivazione.
I Coach potranno sviluppare progetti volti a diffondere la cultura aziendale orientata all'innovazione, alla crescita e allo sviluppo personale.
Come affrontare periodi di stress?
Impedire che il lavoro diventi l'unico interesse nella vita. Prestare troppa attenzione al lavoro amplificherà la tensione, la preoccupazione e le aspettative e può esporre a seri rischi psicologici ed emotivi in caso di fallimento.
Precisione, impegno e puntualità non possono essere un'ossessione. Fare sempre del proprio meglio con buone intenzioni e determinazione, ma bisogna tenere presente che "le persone che fanno le cose possono commettere errori" e ci si può rendere conto che l'incidente è a portata di mano.
Stabilire obiettivi e pianificare gli impegni in modo ragionevole e sostenibile; mantenere chiara la tua agenda giornaliera e settimanale e valutare cosa fare. Fornire tempo extra per poter gestire eventuali imprevisti senza troppe difficoltà.
Rimanere flessibile e imparare a riorganizzare rapidamente il proprio lavoro quando le tue esigenze cambiano. La rigidità impedisce di affrontare efficacemente nuove situazioni e crea stress e tensioni inutili. Non portare a casa le preoccupazioni. Il tempo a casa dovrebbe essere utilizzato per rilassarsi, riposare e ripristinare l'energia mentale ed emotiva.
La possibilità di gestire con efficacia situazioni potenzialmente stressanti è quindi strettamente legata alla capacità di produrre efficaci strategie di risposta.
L’aspetto determinante è quindi la flessibilità, la capacità dinamica di cambiare quando necessario e di apprendere da nuove esperienze – e soprattutto: un atteggiamento positivo e di fiducia nelle proprie possibilità che porta ad agire, per sentirsi protagonisti e non soggetti passivi in balia degli eventi.
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